31/12/2015

i ponti delle spine

Per noi che abitiamo di qua dal sottopasso Zanardi raggiungere il
centro a piedi o in bicicletta è sempre stata un'avventura.

A piedi li sotto si rischia il soffocamento e la sordità.
In bici si rischia semplicemente la vita: essere sfiorati dalle
macchine nel sottopasso è una certezza, essere travolti è una
probabilità elevata.

Ma quest'anno il Comune ci ha dato un'alternativa: il passaggio lungo
il navile, sotto al tunnel della ferrovia.

I due giorni dopo l'inaugurazione non è andata male. Decine di
famigliole in bicicletta passavano di lì.

Ora, dopo qualche mese, non ci passa mai nessuno: le donne hanno
paura, io no e lo uso spesso, ma i resti umani (feci, siringhe,
tamponi,....) che si incontrano in quella traversata agli inferi sono
piuttosto inquietanti.
C'è un terzo percorso possibile per noi: parco Angeletti, via Carracci
(con le demenziali -a zigzag- e incompiute ciclabili concesse dalle
ferrovie in cambio dei 10 anni di distruzione della via), ponte
Galliera.
È la via più lunga ma la più adatta all'essere umano.

Il nostro Comune sembra avere tanto a cuore i pedoni ed i ciclisti,
forse si, ma in questo quartiere non ce ne siamo accorti visto che
comandano assolutamente le auto: via Zanardi e via Marco Polo sono
monumenti alla minacciosa supremazia dell'automobile.

Visto che negli ultimi anni i collegamenti automobilistici del
quartiere sono stati potenziati con il sottopasso dei Prati di
Caprara, si potrebbe magari considerare di rendere a senso unico il
sottopasso Zanardi per ricavare lo spazio necessario per poter
sopravvivere anche da pedoni o da ciclisti.

Ok è l'ultimo dell'anno, lasciatemi sognare.

Auguri a tutti, anche a noi automobilisti!
5am